dagli abissi alla campagna

Il rombo vive principalmente in fondali marini sabbiosi, molto comune nei mari italiani, quando è giovane si può trovare anche nelle lagune salmastre. Predatore vorace, rimane in agguato sul fondo del mare, con gli occhi che emergono dalla sabbia, in attesa delle sue prede.

Non esiste un particolare periodo più produttivo per pescare il rombo, dato che questo pesce passa gran parte del suo tempo nascosto, mimetizzandosi sul fondale.

La carne del rombo è particolarmente leggera e nutriente, ricca di sali minerali come fosforo, iodio, potassio, magnesio, Omega3 ad alto valore biologico povero di grassi. Adatto anche nelle diete ipocaloriche.

Per non alterare il sapore delle sue carni, molto gustose, lo cuciniamo alla brace e lo accompagniamo con una delicata crema di bieta.

La bieta veniva raccolta fin dalla preistoria, essendo diffusa spontaneamente nei litorali sabbiosi del bacino del Mediterraneo.

Un tempo cibo delle classi povere veniva consumata lessa, in zuppe o facendone cuocere le radici sotto la cenere. Oggi troviamo la bieta in tutta la cucina regionale italiana e la sua coltivazione si attesta durante tutto l’anno. Alimento a basso apporto energetico con un interessante contenuto in vitamine A, C alcune del gruppo B e sali minerali prevalentemente potassio e ferro.

La croccantezza al piatto viene data dal cipollotto e l’aromaticità dallo zafferano e dal nero di seppia.