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El Panetun

Ogni assaggio è un tuffo nel passato, antichi profumi di lievito naturale, vaniglia del Madagascar, burro e frutta candita

El Panetun

Soffice al tatto, morbido al taglio, di colore giallo all’interno, ha un’alveolatura omogenea e allungata, non deve sbriciolarsi allo strappo, ma “fare il filo”. Ogni assaggio è un tuffo nel passato, antichi profumi di lievito naturale, vaniglia del Madagascar, burro e frutta candita. L' impasto viene lasciato lievitare per più di 48 ore si realizza con lievito madre, burro, farina, zucchero e solo tuorlo d’uovo, senza albume, per proporre una pasta, soffice e umida, tipica dei panettoni milanesi di un tempo. Viene lavorato lungo 3 cicli di lievitazione e poi arricchito da una selezione di arancio, cedro canditi, morbida uvetta sultanina, Vaniglia Bourbon del Madagascar. .

Il panettone tra storia e leggenda. Nato a Milano, alla corte di Ludovico Maria Sforza in occasione della Vigilia di Natale, momento in cui le cucine sono in fermento. Ecco la leggenda: il capo cuoco chiede a un giovane sguattero di nome Toni, di seguire la cottura del dolce, ma si addormenta, bruciando l’impasto. Al suo risveglio impaurito, Toni utilizza gli avanzi dell’impasto del pane a cui aveva successivamente aggiunto uova, burro, canditi e uvetta, per creare un dolce improvvisato e convincendo il capo cuoco a servirlo in tavola. Tutti i commensali apprezzano e il dolce viene soprannominato “el pan de Toni” in dialetto meneghino, in onore del suo creatore. Passano gli anni e la ricetta si diffonde in tutta Italia, e il nome si trasforma: da “pan de toni” diventa panettone.


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